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L’estinzione di massa del Permiano – Triassico

L'estinzione di massa del Permiano-Triassico

Se vi dicessi che circa 252 milioni di anni fa una potentissima estinzione di massa ha cancellato quasi completamente la vita sulla Terra?

La potenza di questa estinzione fu tale da meritarsi il nome di  “the Great Dying” o “la Grande Morìa“: oltre il 90% delle specie marine e circa il 75% di quelle terrestri scomparvero.

Le cause dell’estinzione di massa

Diverse teorie sono state proposte per capire le ragioni che hanno portato all’estinzione di massa del Permiano – Triassico, le quali possono essere suddivise in due categorie principali: eventi catastrofici e processi gradualmente evolutivi, analoghi a quelli proposti per spiegare l’estinzione di massa del Cretacico–Terziario.

Tra gli eventi catastrofici vi sono le collisioni di asteroidi, un aumento dell’attività vulcanica o il repentino rilascio di idrati di metano.

I processi gradualmente evolutivi includono fluttuazioni del livello del mare, l’anossia o un aumento dell’aridità.

Ogni teoria riguardante le cause deve dare conto della selettività dell’evento, che ha colpito soprattutto gli organismi con scheletri di carbonato di calcio.

Collisione con asteroide

Per portare avanti questa teoria sono state usate diverse prove da impatto, tra cui rari granelli di quarzo lamellare rinvenuti in Australia e Antartide, fullereni che hanno intrappolato gas nobili di origine extraterrestre, frammenti di meteorite recuperati in Antartide e granelli che contengono ferro, nichel e silicio, potenzialmente formatisi in seguito a un impatto.

Però, l’efficacia di queste scoperte è stata oggetto di dibattito. Ad esempio, un riesame condotto nel 2005 sul quarzo lamellare di Graphite Peak in Antartide, utilizzando tecnologie più avanzate, ha suggerito che le caratteristiche osservate potrebbero essere il risultato di una deformazione plastica piuttosto che di uno shock da impatto, suggerendo un’origine tettonica, come quella vulcanica.

impatto da asteroide causa dell'estinzione di massa del Permiano-Triassico
pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5786440

La Siberian Traps Large Igneous Province

Secondo la maggior parte della comunità scientifica la causa principale dell’estinzione del Permiano – Triassico è legata ai cambiamenti ambientali innescati dalla Siberian Traps Large Igneous Province come . 

La Siberian Traps Large Igneous Province – situata nel nord della Siberia, in Russia – è una delle più grandi province magmatiche mai scoperte.

Estensione della Siberian Traps
Cosa sono le Large Igneous Provinces, o grandi province magmatiche?

Le Grandi Province Magmatiche sono regioni dove enormi volumi di magma, generalmente di composizione basaltica, si intrudono nei livelli più superficiali della crosta terrestre e/o vengono eruttati in periodi geologici estremamente brevi, di solito inferiori a 5 milioni di anni.

Questi eventi sono spesso associati alla risalita di pennacchi di magma dal mantello. I prodotti dell’attività delle grandi province magmatiche possono coprire aree superiori al milione di km2, raggiungendo volumi anche superiori a un milione di km3.

Le grandi province magmatiche hanno spesso svolto un ruolo cruciale nei cambiamenti climatici e nei processi di estinzione di massa avvenuti durante la storia del nostro pianeta.

I geologi hanno stimato che l’attività vulcanica associata a questa provincia, avvenuta tra circa 252 e circa 250 milioni di anni fa, abbia coperto un’area superiore a 5 milioni di km2

Giusto per renderci conto della portata di questa eruzione, l’Italia copre una superficie di quasi 302.073 di km2.

Ma qual’è il legame tra questo evento, localizzato in Siberia, e una estinzione di massaa avvenuta su scala globale?

L’inizio della fase di estinzione coincide temporalmente con la formazione di ampi sill magmatici all’interno delle rocce sedimentarie del bacino di Tunguska.

Che cosa sono i sill magmatici?

I sill magmatici sono intrusioni tabulari – con andamento orizzontale – che si formano nella crosta terrestre durante l’ascesa del magma.
I sill sono disposti parallelamente alla stratificazione di rocce sedimentarie, o alla scistosità di rocce metamorfiche.

Datazioni radiometriche accurate indicano che, circa 251 milioni di anni fa, la formazione di è stato il processo dominante legato al magmatismo della Siberian Traps Large Igneous Province.

Nel 2017 è stato proposto un modello da parte di un team di geologi dell’USGS (United States Geological Survey) e del MIT (Massachusetts Institute of Technology): i sill si sarebbero formati all’interno di rocce contenenti componenti volatili e materia organica, come evaporiti, rocce carbonatiche e black shales. 

Il riscaldamento di queste rocce causato dal contatto con il magma avrebbe provocato il rilascio in atmosfera di enormi quantità di gas serra, innescando una serie di reazioni a catena e perturbazioni ambientali che avrebbero contribuito all’estinzione.

I continenti durante l’estinzione del Permiano-Triassico

L’aumento delle concentrazioni di anidride carbonica, anidride solforosa e metano in atmosfera avrebbe contribuito al riscaldamento globale e alla formazione di piogge acide. 

Questi eventi sarebbero stati tra le principali cause della devastazione degli ecosistemi terrestri alla fine del Permiano. La riduzione della vegetazione avrebbe poi contribuito ad accelerare i processi di erosione superficiale.

In numerose località, si sono osservati cambiamenti nelle morfologie fluviali, con una transizione verso sistemi ad alta energia, come i corsi d’acqua intrecciati, in grado di trasportare grandi volumi di sedimenti verso i bacini oceanici. 

Questo cambiamento potrebbe essere stato innescato da diversi fattori, tra cui la scomparsa della vegetazione ripariale, l’aumento dell’intensità delle precipitazioni monsoniche alle basse e medie latitudini e l’attività tettonica locale, o una combinazione di questi fattori. 

Inoltre, gli incendi hanno giocato un ruolo significativo nella distruzione degli ecosistemi terrestri, con lo sviluppo favorito localmente dalle condizioni di iper-aridità.

Gli oceani durante l’estinzione del Permiano-Triassico

Il processo esatto che ha favorito l’estinzione negli oceani non è del tutto chiaro, ma si suppone sia stata una combinazione di fattori. Diversi modelli suggeriscono che le temperature degli oceani sarebbero aumentate di circa 6-10°C, come conseguenza dei cambiamenti climatici innescati dalla Siberian Traps Large Igneous Province.

Inoltre, il passaggio di CO2 in soluzione, attraverso processi chimico-fisici e biologici, avrebbe portato a una rapida acidificazione degli oceani. Entrambi i processi avrebbero contribuito a rendere l’habitat marino ostile alla vita degli organismi che vi proliferavano.

Inoltre, diverse evidenze suggeriscono l’insorgenza di condizioni di anossia, ovvero la mancanza di ossigeno disciolto, all’interno della colonna d’acqua. 

Infine, alcuni ricercatori ipotizzano che l’elevato volume di sedimenti trasportati dai corsi d’acqua verso i bacini oceanici possa aver contribuito alla destabilizzazione degli habitat marini poco profondi, favorendo l’estinzione delle comunità bentoniche.

La disposizione dei continenti, tutti uniti nella Pangea, al limite Permiano-Triassico.
La posizione dei continenti odierni, riuniti nell’antica Pangea, al limite Permiano-Triassico.
Di Commons, modified by me, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1080245

Gli invertebrati marini subirono le perdite più significative, tra cui va menzionata la scomparsa dei trilobiti e degli euripteridi (noti anche come scorpioni di mare), così come il declino superiore al 96% dei crinoidi e delle ammoniti. 

Inoltre, oltre il 93% delle specie di foraminiferi scomparve a seguito degli eventi che segnarono la fine del Permiano.

Sulla terra ferma, più dei due terzi delle specie di anfibi, sauropsidi (analoghi ai rettili) e terapsidi (i predecessori dei mammiferi) scomparvero.

L’estinzione coinvolse duramente anche il mondo degli insetti, che aveva visto invece una notevole diffusione e speciazione durante il Permiano.

Nemmeno la vegetazione la passò liscia, infatti si ebbe una drastica riduzione della biodiversità. Ad oggi l’intensità dell’estinzione tra le piante non è chiarita e recenti studi propongono la teoria che potrebbe essere stata meno devastante di quanto pensato in precedenza.

L’estinzione di massa del Permiano-Triassico: approfondimenti

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Antonio Nirta
Antonio Nirta
Geologo classe '86, laureato in Scienze e Tecnologie Geologiche all'Università di Pisa. Oltre a fare divulgazione geologica, svolgo la libera professione di geologo ed insegno Matematica e Scienze. Adoro la scienza, la tecnologia e la fotografia. Lettore appassionato dei romanzi fantasy e dei romanzi storici, ho un debole per la pizza e tifo Juve.

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