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21 Marzo 2019La Provincia magmatica Romana
10 Aprile 2019Una “Provincia magmatica” è definita come “una zona relativamente ristretta entro cui le rocce ignee si sono messe in posto in un periodo di tempo relativamente ristretto (qualche milione di anni o meno)”.
Le rocce della varie provincie Italiane mostrano caratteristiche chimiche e composizionali peculiari che le distinguono dalle provincie vicine. Tuttavia le rocce di una data provincia non sono necessariamente “comagmatiche” (non necessariamente derivano da una medesima sorgente magmatica) anche se in alcuni casi questo accade.
L’assunzione di base di questa definizione è che i è prodotti magmatici strettamente associati nello spazio e nel tempo e che mostrano specifiche caratteristiche composizionali, sono probabilmente legati a processi geologici, differenti a quelli di altre provincie.
Sulla base di questa definizione, i prodotti magmatici Plio-Quaternari Italiani sono stati suddivisi in diverse Provincia Magmatiche (Peccerillo 2002).
Provincia magmatica Toscana
In questa provincia affiorano rocce mafiche e sialiche; le rocce sialiche derivano da processi di anatessi o da mixing tra fusi anatettici e fusi mantellici. Le rocce mafiche variano da calcolacaline a shoshonitiche e da potassiche a ultrapotassiche.
Provincia magmatica Intra-Appennica
Questa provincia è costituita da numerosi piccoli centri monogenitici ultrapotassici (San Venanzo e Cupalello) dispersi nella zona interna della Catena Appenninica. I rapporti tra elementi incompatibili e le caratteristiche isotopiche di queste rocce sono simili a quelle della Provincia magmatica Romana; tuttavia le rocce della Provincia Intra-Appeninica presentano valori decisamente più bassi di Al2O3 e Na2O e valori più alti di CaO e del rapporto K2O/Na2O e valori più alti di sottosaturazione. Alcuni centri della Provincia Intra-Appeninica inoltre presentano depositi piroclastici ricchi in carbonati, che sono stati ipotizzati rappresentare originari magmi carbonatitici.
Provincia magmatica Romana (o Laziale)
Nella provincia magmatica romana si ha una stretta associazione tre rocce potassiche (KS) e rocce ultrapotassiche (HKS) con caratteristiche isotopiche e geochimiche differenti. Le rocce potassiche presentano rapporti isotopici (ad esempio Ba/La) simili a quelli della provincia Napoletana (Vesuvio-Campi Flegrei-Ischia) mentre le rocce ultrapotassiche hanno caratteristiche simili a quelle dei Colli Albani, pertanto in questa provincia si ha l’associazione di rocce simili alla provincia magmatica Romana e Campana.
Provincia magmatica Campana (o Napoletana)
Il Somma-Vesuvio, i Campi Flegrei e Ischia sono i centri vulcanici più grandi e conosciuti di questa Provincia. La composizione dei prodotti vulcanici è estremamente variabili, da Potassica a ultrapotassica; si hanno anche prodotti calcoalcalini, individuati tramite sondaggi in pozzo e da xenoliti contenuti nelle lave. Le rocce mafiche della provincia magmatica Campana, con differenti arricchimenti in Potassio, mostrano concentrazioni degli elementi incompatibili comparabili alle rocce mafiche della provincia magmatica Romana. Nel complesso, gli elementi in traccia e i rapporti isotopici coincidono con quelli delle rocce di Stromboli; questo fatto ha indotto numerosi autori a ipotizzare che il Vesuvio non sia la parte finale della Provincia magmatica Romana ma che rappresenti la prosecuzione nord dell’arco delle Eolie.
Approfondimenti
Per approfondire il tema trattato in questo post consiglio il seguenti testo:
Provincia magmatica Lucana (Monte Vulture)
Il Vulture è situato ad est della catena Appennica, ed è composto da rocce alcaline ricche in Na2O e K2O; l’ahuyna è il foide dominante di tali rocce. Il Vulture è petrologicamente e geochimicamente differente dagli altri vulcani italiani. Tale diversità venne riconosciuta per la prima volta da Washington (1906) che introdusse una provincia magmatica a se stante, separata dalla altre, comprendente il Vulture. L’attività finale del Vulture è stata caratterizzata dall’emissione di prodotti carbonatitici.
Arco delle Eolie
L’arco delle Eolie è suddiviso in una zona occidentale, una centrale e una orientale. La zona occidentale (Alicudi, Filicudi, Salina) è costituita da rocce calcoalcaline con caratteristiche geochimiche di arco. Si ha la presenza di rocce mafiche e intermedie, e rare rocce evolute. La zona centrale invece è caratterizzata da rocce calcoalcaline e shoshonitiche, da mafiche a sialiche. La zona orientale (Panarea e Stromboli) è formata da rocce calcoalcaline e alcaline.
Provincia magmatica Siciliana
Questa provincia comprende diversi vulcani, di età variabile (Etna, Iblei, Linosa, Pantelleria e alcuni seamounts) con affinità da tholeiitica a Na-alcalina. Si ha abbondanza di rocce mafiche e intermedie mentre rocce fortemente evolute e peralcaline sono comuni a Pantelleria. Tutto questi centri mostrano caratteristiche geochimiche intraplacca.
Provincia magmtica Sarda
Questa provincia comprende centri vulcanici monogenici, plateaux basaltici e strato vulcani con composizione da tholeiitica a Na-alcalina (basalti, rioliti, basaniti, trachibasalti, fonoliti e trachiti).
Mar Tirreno
Numerosi vulcani con affinità calcoalcaline, tholeiitica (MORB) e Na-alcalina coesistono sul fondale del Mar Tirreno. In accordo con numerosi autori, i seamounts calcoalcalini e shoshonitici si sono impostati su strutture arcuate che divengono più giovani andando da Ovest verso Sud-est.
Le provincie magmatiche appena descritte sono spesso separate le une dalle altre da discontinuità tettoniche di importanza litosferica come la linea Tindari-letojanni-Malta che divide l’arco delle Eolie Ovest da quello Est; la linea Ancona-Anzio che separa la provincia magmatica Romana e la provincia Ernici-Roccamonfina.
La fonte di questo post è il sito www.alexstrekeisen.it
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